La glorificazione esteriore ed esultante che la folla riserva a Gesù può suscitarci sentimenti contrastanti: tra i moti interiori di accoglienza e sorpresa si annida la silenziosa amarezza per ciò che sappiamo avverrà nel giro di pochi giorni, e le fronde tra le nostre mani sembrano doversi trasformare, da un momento all’altro, in flagelli.
La repulsione che una simile ostentazione di lode ci provoca può facilmente guarire prestando attenzione all’umiltà profonda del Signore, che viene a compiere la volontà del Padre non da condottiero ma da servo.
Chiediamo la grazia di poter anche noi in questo giorno stendere i nostri mantelli davanti a lui, e appianare con il dono delle nostre vite la strada verso il compimento di ciò per cui Gesù è stato mandato.