Se guardiamo alle situazioni che ci troviamo a vivere nella nostra vita ci rendiamo conto che, a volte, non basta far salire il Signore sulla barca della nostra esistenza; non basta lasciargli lo spazio della poppa, dove ci sono i comandi, e non è sufficiente neppure sapere che lui c’è sempre anche se dorme.

In alcuni momenti c’è bisogno di svegliarlo, gridargli il nostro dolore, le nostre preoccupazioni, le nostre tempeste, le nostre paure e poi tacere, stare ad ascoltare.

A volte non basta neanche questo: bisogna mollare la presa, lasciare il timone che teniamo stretto e consegnarlo a lui. Bisogna arrivare fino a lì: aprire le mani e consegnare la nostra vita al Signore.

Donaci, Signore Gesù, il coraggio della fede, la luce della speranza e la costanza della carità.