Figli di Zebedeo, non a caso vi ho soprannominati “figli del tuono”, animati da uno zelo che sconfina nell’intolleranza; per non parlare della vostra ambizione, come quando avete mandato vostra madre a chiedere per voi i primi posti.

Oggi più che discepoli miei lo siete di Elia, che fece scendere il fuoco dal cielo sui messaggeri del re idolatra: non avete ancora capito perché stiamo salendo a Gerusalemme e quanto accadrà. Se qui la gente del villaggio è animata da una storica ostilità, ricambiata, verso i Giudei, là sarà la città intera che mi rifiuterà, ma ci andrò lo stesso, in obbedienza al Padre mio.

Dopo che tutto sarà compiuto, allora sì verrà il tempo in cui scenderà il fuoco dal cielo: non quello distruttore che volevate voi, ma quello che purifica i cuori e illumina le menti.