Parole pervase da quell’intima certezza, che si chiama fiducia, nella vittoria della luce: chi ha fede vedrà anche quello che ora rimane nascosto.

Cadrà ogni segreto quando la lampada verrà posta sul moggio: quando finalmente riconosceremo sul candelabro della croce Cristo, luce vera. Luce così chiara, così splendente che nessuno potrà lamentarsi di essere stato lasciato al buio.

Nel mio quotidiano la parola di Gesù è luce, ma nascosta, non immediatamente evidente, che ha bisogno di essere scovata nel suo stare sotto la superficie. Come il chicco di grano che è promessa di spiga piena, ma matura sotto terra. Bisogna solo ascoltarne il sommesso rumore; con le ginocchia al suolo.

Ho bisogno, e chiedo, una fede paziente nella parola. Chiedo di essere uomo dell’ascolto. E l’ascolto porterà alla luce.