Ho sempre cercato di mantenere accesa la lampada della mia fede, alimentandola con l’olio della carità, offrendo le mie lacrime senza perdere la speranza.
Mio marito Patrizio, pur volendomi bene, aveva un caratteraccio: l’ho sempre trattato con pazienza e dolcezza e alla fine ha voluto il battesimo, poco prima di morire. Rimasta vedova a 39 anni, ho dovuto badare all’amministrazione della casa e ai tre figli. Avete certo sentito parlare di Agostino, di come avesse intrapreso una vita spregiudicata e lontana dalla fede cristiana: quanto ho pregato e pianto per lui! E un bel giorno la lampada che aveva spenta si è riaccesa: ho avuto la gioia immensa di essere presente al suo battesimo, alla veglia pasquale dell’anno 387.
Così a mezzanotte abbiamo partecipato assieme al banchetto del Signore.