La liturgia è così, non smette di educarci. Non ci siamo ancora ripresi per lo stupore della nascita e già contempliamo Gesù assiso alla destra di Dio. Tutto è compiuto, la fede ha colto la realtà salvifica nella sua totalità. Gesù si è fatto uomo e come uomo è tornato nel seno del padre portando la nostra umanità definitivamente in Dio. Questo è il mistero, questa è la salvezza.

Proprio questo vede Stefano e riceve il coraggio di affrontare il martirio. Perché non c’è più alcuna separazione tra uomo e Dio, tra creatore e creatura. Vale per lui come vale per noi.

Contemplando questa visione nessun ostacolo della vita potrà apparirci insormontabile e la proclamazione del messaggio cristiano sgorgherà immediato dal cuore alle labbra. Succeda quel che succeda.