«Bisogna essere sorpresi per diventare veri» (Michel De Certeau).
È così: proprio nel momento in cui le mie relazioni non sono all’insegna della cura, ma si lasciano sporcare da dinamiche di potere, ecco l’avvenimento autentico: essere sorpreso da Dio; ecco l’inaspettato incontro con la sua presenza, sempre mediata dall’irruzione di un altro. Lo smarrimento di fronte all’incontro inatteso rivela in un solo attimo la verità di me stesso, il mio errore di fondo. Che è vivere la partenza del padrone come assenza, e interpretare il suo ritardo nel tornare come abbandono. Questo mi porta alla disumanità con gli altri.
E allora vieni, Signore, ogni giorno, come un ladro. A rapire ciò che puzza di «mio» (le mie certezze, le mie pretese e difese…) per aiutarmi a ritornare semplicemente servo.