La folla era ammirata di quanto faceva Gesù, e io, Giacomo e Giovanni ancora di più: avevamo visto sul monte la gloria della trasfigurazione, discesi al piano siamo stati spettatori della guarigione di un ragazzo in preda alle convulsioni. C’era di che rallegrarsi perché il regno di Dio si manifestava in mezzo a noi.

Ma anche oggi il maestro ha spento i nostri facili entusiasmi prospettandoci quale sarà la sua sorte. Parole che ci hanno turbato, gravide di un dramma che non riusciamo a comprendere e che nello stesso tempo temiamo di approfondire. Continueremo comunque a camminare dietro a lui, che solo ha parole di vita eterna. Lo pregheremo di aiutarci a non contrapporre gloria e umiliazione, a vedere nella consegna sofferta della sua vita il dono più grande che poteva farci.