Un segno. Quante volte quand’eri uomo ti è stato chiesto, Signore? E quante volte dopo il tuo segno ultimo e più grande? Quante in ogni tempo?
Perché lo sai, quel che ti chiediamo è il miracolo, la bacchetta magica. Ti chiediamo di sovvertire l’ordine naturale, per le nostre esigenze di piccoli uomini. Troppo grande è la tua buona notizia, troppo stretti i nostri occhi, secchi i nostri cuori per poter cogliere e riempirsi di ciò che tu sei. Bambini smarriti, senza padre né madre, vaghiamo ancora nel deserto affidandoci a idoli d’oro mentre tu, carne della nostra carne, sangue del nostro sangue, sei qui con noi e compi ogni minuto ordinari miracoli di tenerezza e cura.
Non abbiamo bisogno di segni mio Signore, ma di un cuore di carne che sempre di nuovo balbetti il suo amore per te.