Gesù inizia insegnando la necessità di ascoltare, di porsi in attenzione.

«Ascolta, Israele»: è l’inizio della preghiera conosciuta come shemà che gli ebrei recitano più volte al giorno. Gesù è il verbo fatto carne, e quindi parola: il primo modo per accoglierlo è l’ascolto, l’ascolto obbediente e stupito per seguirlo, l’ascolto meditativo per conoscerlo lasciandoci avvolgere e sostenere.

In questa parabola del seminatore, spesso, ci concentriamo sui terreni più o meno capaci di accogliere il seme; proviamo invece a fare attenzione al seminatore che largheggia senza badare a dove cada il seme. Quando diciamo che il Signore non ci parla ricordiamo che c’è un largheggiare di Dio che si fa presente seminando in abbondanza: nella scrittura, negli eventi e nelle parole degli incontri.