Gesù è un personaggio scomodo. I capi dei sacerdoti e i farisei lo considerano uno che porta disordine, che rovescia l’impalcatura della loro religiosità, quindi ne decretano l’eliminazione. Mettono a tacere la loro coscienza con la motivazione che i Romani possano intervenire contro tutto il popolo; decidono così che l’uccisione di uno solo possa salvare l’intera nazione.
In realtà è così: la morte di Cristo è salvezza per l’intera umanità. Dentro le trame oscure degli uomini che pretendono di farsi padroni della vita e della morte, oggi come ieri, il mistero della fedeltà di Dio si inserisce come balsamo di speranza, luce di vita nuova.
Le nostre contraddizioni, i rifiuti, le infedeltà sono il terreno nel quale Dio semina il corpo di Gesù, perché nasca un popolo nuovo.