Partenza e ritorno, vicinanza e lontananza, presenza e assenza, immanenza e trascendenza!
Coniugare questi due aspetti è il paradosso della nostra fede! Nella persona di Gesù, tuttavia, essi trovano sintesi senza confondersi: si attraggono, si incontrano, dialogano. Ma, come integrarli nella nostra esistenza? Come accoglierli nella nostra carne segnata, lei pure, da gravi contraddizioni? Con quali occhi guardare le nostre disarmonie? Il dono della fede non tende ad omologare la nostra storia personale, sociale, ecclesiale, ma ad offrire la possibilità di guardarla con gli stessi occhi di Dio per abitarla con impegno e coraggio.
Essa apre orizzonti inimmaginabili di possibilità, nelle quali anche i contrari diventano ossimori insostituibili, necessari perché il mondo cresca in umanità.