Siamo tutti peccatori e non serve il monito di Gesù per rendercene conto. Lo sappiamo molto bene e, proprio per questo, ci nascondiamo spesso dietro a un silenzio buonista.

Un silenzio che è simile all’accusa gridata dagli scribi e dai farisei, quelli che della vita hanno capito tutto e non inciampano mai. Il finto perdono, la falsa accoglienza, la tolleranza ipocrita nascondono la nostra pretesa di essere sempre perfetti… e valgono quanto parole scritte sulla polvere della strada. Gesù lo sa, le scrive lui al posto nostro, quasi per dire che Dio ci ama non per quello che dovremmo essere, ma per quello che siamo.

Gesù ci chiede il permesso di leggere quei libri su polvere che sono le nostre vite, per voltare pagina e rincominciare a scrivere insieme.