Maria di Nazaret si fa canto di un popolo che in lei ha creduto alla parola di Dio, alla promessa di vita.

Davanti ai suoi occhi c’è la storia tristemente sempre attuale, fatta dai più forti, dai prepotenti. Ma lei osa sperare e proclamare un futuro diverso: l’irruzione dell’eterno nel tempo ha avviato l’unica rivoluzione capace di rovesciare le sorti di vincitori e vinti. Ci vuole uno sguardo limpido, una buona dose di coraggio per vedere i segni e affidarsi a quella tenerezza e misericordia che non governa il mondo secondo il motto olimpico del più veloce, del più in alto, del più forte (citius, altius, fortius), ma secondo il suo contrario: del più lento, del più profondo, del più dolce: (lentius, profundius, suavius).