Matteo, seduto al banco delle imposte, è un pubblicano, odiato dalla gente per il suo mestiere di esattore delle imposte che gli permetteva di vivere e arricchirsi con il denaro che riscuoteva dalle persone.

Eppure Gesù sceglie proprio lui tra gli apostoli; dove tutti vedevano solo una esistenza detestabile, il Signore vede una persona su cui investire e di cui fidarsi. A Matteo, come agli altri apostoli, Gesù affida il patrimonio suo più importante: annunciare il regno di Dio e continuare il suo ministero pubblico nella Chiesa nascente.

Per tutto questo è bastato uno sguardo e una parola: «Seguimi!». Di fronte a Gesù, medico delle anime, non c’è malato che possa resistere, e non c’è peccatore che non venga chiamato alla gioia della conversione.