Insomma Paolo non fa a tempo a trovare un posto dover fermarsi che deve subito ripartire; lo zelo per il Signore lo divora e gli impedisce di mettere le radici. Non sembra preoccuparsene dimostrando uno spirito di adattamento detta- to dalla carità; si ferma dove può, si accontenta di quello che trova. Tutto passa in secondo piano rispetto alla sua vocazione.
Sarebbe bello poter dire la stessa cosa per noi, noi che ci agitiamo ad ogni minimo cambiamento, cercando un’esistenza abitudinaria e senza traumi, in cui tentiamo di mantenere ogni cosa sotto il nostro controllo. Preferiremmo evitare di spingerci continuamente verso l’ignoto.
Invece la vita è movimento: niente resta mai uguale. Sforzarsi in questo senso è inutile e vano. Lasciarsi trasportare dal vento dello Spirito è l’unico modo per sentirci a casa in ogni dove.