Spesso ci ripetiamo come nel rapporto con il Signore non ci sia nulla da dover meritare. Altrettanto spesso ci affanniamo proprio per meritare l’amore.

Beati noi, quando ritorniamo alla nostra povera umanità, accolta e amata, ricordando chi ci ha preceduto: Pietro, uomo pieno di contraddizioni, e Andrea suo fratello, pescatore; Giacomo e Giovanni, anch’essi pescatori, attirati dalla tentazione del potere; Filippo, curioso di vedere il Padre, come se Gesù non gli bastasse; Bartolomeo, il saccente studioso della scrittura; Matteo, esattore delle tasse; Tommaso, l’incredulo, che voleva vedere per credere; Giacomo figlio di Alfeo, Giuda Taddeo e Simone il Cana- neo, tre sconosciuti di cui i vangeli non parlano; Giuda Iscariota, il traditore.

E noi che scuse abbiamo per non seguire il Signore?