L’annuncio dell’angelo raggiunge Maria dentro l’ordinarietà della sua vita: nella povertà della sua casa, nella marginalità di Nazareth, nello spazio di un’esistenza semplice. Il sì di Maria è la porta aperta al venire di Dio.

Egli sarà grande, chiamato figlio dell’altissimo, sarà re, santo e chiamato Figlio di Dio. Eppure Maria accoglie tra le braccia un bimbo venuto alla luce in viaggio, lontano da casa, in una situazione precaria, di notte, al freddo.

Maria accoglie, custodendo nel cuore la memoria delle parole dell’angelo, così apparentemente lontane dall’esperienza che sta vivendo a Betlemme. Maria sa accogliere e custodire, cercando nei lineamenti del volto del suo bambino i tratti del volto del Figlio di Dio, insegnandoci a riconoscerlo nella povertà, nell’umiltà, nella piccolezza.