In questa bellissima festa di luce, di incontro, di tenera offerta in cui respiriamo l’atmosfera del Natale, la liturgia ci proietta verso quella luce che non conosce tramonto che sarà la Pasqua di risurrezione.

Oggi veniamo invitati alla festa dell’incontro: incontro di Dio col suo popolo, di ciascun consacrato con il suo Signore; i gesti, i movimenti, i riti ci parlano di salita, di adempimento, di consegna. L’attesa profetica mossa dallo Spirito, qui significata dai due anziani Simeone ed Anna, vede oggi il compiersi di antiche promesse: nelle due braccia pronte ad accogliere il frutto benedetto di Maria, sentiamo la gravità e la fedeltà di un popolo che, dopo una lunga e sospirata attesa, finalmente può celebrare il suo e nostro re della gloria.