Chiunque accolga una vita fragile nelle sue braccia, cercando di rimanere aperto all’ascolto dello Spirito e fidandosi di una promessa che è rimasta apparentemente appesa ad un filo, può vedere la salvezza con i suoi stessi occhi e regalare, senza saperlo, un bagliore di luce a tutta l’umanità.

Si può benedire Dio per ciò che non ci appartiene e che è possibile solo accogliere? Si può generare nonostante la solitudine e la vecchiaia? Si possono dedicare le proprie energie all’attesa di una consolazione che sarà per gli altri e non per se stessi?

Simeone ci insegna la fede matura, che travalica i confini del tempo, con poche parole e con una grandissima fede.