Per quanto uno parta dal basso, per quanto sia povero e senza mezzi il suo fine è sempre quello: la felicità. E più si è toccato il fondo e si è provata la desolazione, più piena sarà la soddisfazione e immensa la gioia del cuore.

Ma non si tratta di un sentire effimero, provocato da piccole soddisfazioni che passano facilmente nel dimenticatoio: qui si promette il compimento del desiderio, l’umano che si realizza pienamente e conquista lo stato che non andrà perduto. Rallegrarsi nel Signore è il modo più sicuro per non sprofondare mai più nella disperazione che pure tante volte ci attanaglia.

Ma quando siamo felici non dobbiamo accontentarci che sia per noi soli: Dio ama tutti gli uomini. Perché la nostra felicità è la sua gloria, e non può lasciare nessuno escluso.