Erano lividi dalla rabbia quando mi hanno cacciato fuori; io, al contrario, ero pieno di gioia per quanto mi era successo: ovviamente per quella luce meravigliosa che gustavo per la prima volta, ma poi anche perché, passo dopo passo, comprendevo chi fosse il mio guaritore. Un uomo eccezionale, un profeta, un inviato di Dio: così lo descrivevo, con il buon senso, davanti a quei presuntuosi che si ostinavano a negare l’evidenza, chiusi nei loro pregiudizi.
Quando poi, dato che insistevano, ho chiesto sarcasticamente se volessero diventare suoi discepoli, non ci hanno visto più, in tutti i sensi, mentre io continuavo a vederci meglio.
Così, quando di nuovo mi incontrò e mi rivolse la domanda sulla sua identità, non ci pensai due volte a dichiarare la mia fede: è lui la vera luce.