Il Vangelo di oggi ci presenta il secondo grande movimento della «preghiera sacerdotale» di Gesù: egli si rivolge al Padre, mentre sta per essere glorificato attraverso la morte e la risurrezione e gli affida la comunità dei discepoli.

Essa potrà continuare a vivere la sua missione nel mondo non tanto grazie alle loro capacità umane, quanto piuttosto in forza della custodia amorosa del Padre, che guida il loro cammino attraverso le difficoltà.

La Chiesa, da parte sua, dovrà essere una, unita a Dio e ai fratelli nell’amore, saldamente radicata nella parola e capace a sua volta di custodire il gregge che le è affidato, perché nessuno si lasci ingannare dai tanti lupi rapaci, dai quali mette in guardia anche Paolo nella prima lettura.