La mano serve per prendere. Ma si può prendere in due modi: col pugno chiuso, dicendo «è mio!», o con la mano aperta ricevendo in dono. La stessa mano può uccidere o accarezzare, schiacciare o far vivere, distruggere o plasmare.

Fin dall’inizio abbiamo usato la nostra mano per rapire, per possedere. Peccato di origine. Questa mano è quella che deve risorgere, che deve essere stesa. Questa mano chiusa nel possesso è quella che deve essere riaperta al dono. La vera guarigione dell’uomo consiste nel recupero della capacità di stendere la mano, cioè di amare, poiché la sua malattia mortale è l’incapacità di donarsi. Nell’incontro con Gesù siamo finalmente guariti dal male di non riuscire a fare il bene. Gesù apre la nostra mano. La sua invece rimarrà inchiodata: proprio così ci darà la libertà.