Sono un abito fuori del comune: basti dire che l’Apocalisse afferma che divento candido con il sangue dell’Agnello.

Non sono una veste esteriore, altrimenti nessuno di quelli invitati ai crocicchi delle strade così all’improvviso mi avrebbe indossato in quel momento. Sono un abito interiore, visibile solo a colui che scruta la mente e saggia i cuori, e vengo tessuto giorno per giorno da chi è consapevole del grande dono di essere invitato al banchetto del Regno.

Ma nello stesso tempo non dà per scontato di essere ormai al sicuro, adagiandosi in una inerzia presuntuosa: sa che gli inviti divini si ripetono continuamente, ed è quindi fondamentale essere vigilanti e disponibili alle buone opere.

Così pian piano mi viene aggiunto qualche ricamo, preparandomi a sfolgorare nel banchetto eterno.