Siamo entrati nel tempio quasi in contemporanea, mi precedeva di poco e mi ha rivolto uno sguardo distratto; poi si è messo là davanti, tutto impettito.

Io invece mi sono fermato qui in fondo, accucciato come un cane bastonato. Quando poco fa ho dato un’occhiata a quel fariseo così sicuro di sé, ho pensato: chissà quante belle cose avrà da raccontare a Dio. Non certo come me, che non ho nulla di cui vantarmi: potrei solo presentare i miei guadagni disonesti, le infrazioni della legge, il poco riguardo verso le persone.

Ecco, è proprio quello che farò: mi metterò così come sono di fronte al Signore, riconoscerò le mie colpe, e chiederò che mi dia la forza di riscattarmi con una vita più responsabile dei suoi doni e solidale verso gli altri, senza guardarli dall’alto in basso.