Dobbiamo sempre custodire la memoria delle grandi cose che il Signore ha operato nella nostra vita.
Se la memoria si assopisce, se dimentichiamo quel Dio che come un padre ci guidò nei nostri primi passi e ancora oggi ci conduce, ci rivolgeremo a qualche idolo, qualcosa che ci fa sentire forti, che ci fa fuggire dalla nostra piccolezza, ma che ci schiavizza. Anche i nostri buoni comportamenti possono divenire idoli; sappiamo che quando adoriamo un idolo in realtà adoriamo noi stessi.
Come Mosè alimentiamo il nostro rapporto con il Signore, un rapporto filiale, fiducioso e aperto all’altro, al nuovo. Spendiamo del tempo, stiamo con lui e vivremo quella intimità che profuma di vita vera.