Stiamo muovendo i primi passi nel tempo di quaresima e Mosè, portavoce di Dio, ci dice che periremo se ci prostreremo davanti ad altri dei.
Assurdo: io non ho tempo di servire altri dei, non mi bastano 24 ore! Vado a letto stanco e comunque frustrato perché avrei ancora molto da fare, devo correre come è giusto che sia, come tutti gli altri. Se non sto sul pezzo chissà cosa diranno i vicini, i superiori, gli amici, i genitori, i figli, il mio coniuge; devo farcela altrimenti mi scoraggio, mi deludo, tutto diventa senza senso. E così corro, senza sosta, quasi senza meta. Dura la vita…
E se realmente stessi servendo altri dei? Il dio del compiacimento, del rendere conto, della realizzazione? Solo il Signore non mi prosciuga ma mi dona vita, come un albero piantato su corsi d’acqua!