Me lo immagino, Gesù: schiacciato dalla folla; un ammasso di gente che si accalca, non la- scia spazio, toglie il respiro. Malvagia, perché pretende; pretende segni. Ma è lui il segno! Seme mescolato alla terra. Nessuno se ne accorge.

Quanto mi ci ritrovo. Incapace anch’io di affrontare quel viaggio interiore del mettermi in ascolto, come la regina del Sud, abbandonando paesaggi a me noti. Abituato, come Giona, a inscatolare l’altro nelle mie precomprensioni, senza lasciare spazio alla meraviglia per ogni indizio di conversione dalla malvagità alla bontà. Senza lasciare fiato a quella fioritura che ogni immagine di Dio impressa nella carne reclama.

Signore, aiutami a ricordare che le cose più preziose non vanno mai cercate, pretese, con brama di possedere; vanno semplicemente attese.