Samuele, che cerca il futuro re di Israele, applica i criteri che conosce e che la società di allora (e di adesso) propone e, a volte, impone. Criteri esteriori: aspetto, vigore, ricchezza e successo che poco si addicono al metodo di Dio che sa esaltare quanto abita nel cuore dell’uomo.
Quando ci raggiunge una chiamata a cambiare impegni e servizi ci chiediamo se ne saremo capaci, ma il Signore vede il cuore e sa di possibilità che sono nascoste, a volte, ai nostri stessi occhi. Dichiararci inadeguati può anche essere una difesa per non cambiare e restare fermi nel già conosciuto che dà sicurezza ed in cui sentiamo di essere apprezzati.
Se il Signore chiama è giunto il tempo di lasciare per un “oltre” che ci attende appoggiandoci sulla sua scelta, unica certezza che ci consente di non temere.