Il Signore ha guarito ciechi e sordi, eppure la cecità e la sordità dei suoi discepoli persiste ancora.
Quanto è difficile non lasciarsi prendere da tanti bisogni dimenticando l’unico essenziale! Nella vita di fede c’è continuamente il pericolo di ricorrere al lievito dei farisei, che fa moltiplicare le pratiche esteriori, e a quello di Erode, che cerca il potere, nel tentativo di estinguere la fame che abbiamo dentro.
Eppure ancora una volta il Signore cerca di aprire i sensi dei suoi discepoli, aiutandoli a fare memoria di quanto hanno visto e udito, perché trovino in lui il pane della vita, il sostentamento della loro esistenza.
Tutto il resto è tentativo di auto salvarsi, di trovare quelle sicurezze che sembrano assicurare la vita, per scoprire alla fine che si tratta solo di lievito, non di vero pane.