In questo giorno in cui la terra, alla morte del suo creatore, si apre offrendogli un sepolcro scavato nella roccia, siamo invitati a fare silenzio.
Il vangelo che risuonerà nella notte per annunciare la risurrezione ci offre lo spunto per riempire questo silenzio: riandare con la memoria a quanto Gesù ci ha detto. Per ognuno di noi c’è almeno un versetto che fa da luce nei tempi difficili e bui; le donne al sepolcro sono sopraffatte dal dolore tanto che la mente si offusca e non sa ricordare, ma basta l’aiuto di un messaggero (angelo) per ritrovare in sé le parole del maestro, e credere.
Non hanno bisogno di incontrarlo personalmente perché lo ritrovano nel proprio cuore abitato dalle sue parole che diventano annuncio agli undici e non solo. Undici, già: non più dodici. Che vuoto doloroso!