Se ieri avete fissato lo sguardo verso di me in alto, contemplando la gloria del Crocifisso, oggi abbassate gli occhi verso quel gruppetto che sosta presso di me, e soprattutto verso colei cui Gesù si rivolge.

Ascoltate quella breve parola, struggente per il cuore della madre e tanto consolante per voi: mentre le viene tolto il figlio che ha portato in grembo, è chiamata ad assumersi una nuova maternità, universale. Perché nel discepolo che Gesù amava e ora consegna alla custodia di Maria siete annoverati tutti voi, senza limitazioni di spazio e di tempo. Siete affidati ad una donna che vive il suo dolore non prostrata, ma in piedi, presso di me.

Anche adesso, penso, sta ripetendo quanto rispose all’annuncio di Gabriele: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».