…Quanta amarezza nell’esperienza di una preghiera non esaudita!
Oggi Gesù ci invita a porre la nostra domanda nel modo corretto: due volte ripete: «nel mio nome». Pregare nel nome di Gesù significa forse lasciar plasmare il nostro cuore dal suo cuore, perché possa prepararsi a ricevere i suoi doni, perché la nostra gioia sia piena.
Un cuore trafitto per amore, sempre aperto agli altri, che si offre instancabilmente e non cerca e non trattiene nulla per sé.
Tornano alla mente le parole che Gesù rivolge nel suo Colloquio interiore a suor Maria della Trinità, clarissa a Gerusalemme nel secolo scorso: «Quando non concedo ciò che mi chiedete con fede e perseveranza, è perché non è ancora arrivato il tempo in cui potete ricevere ciò che chiedete».