La folla segue Gesù perché meravigliata dai segni che compie: guarigioni miracolose, demoni scacciati e, quasi a voler rincarare la dose, circa cinquemila uomini sfamati con pochi pani.

Questa gente così numerosa appare come uno stormo di uccelli che si muove senza tregua in cerca di lui: a guidarli è una fame ben più profonda di quella che si avverte quando lo stomaco brontola. Cristo mette in guardia proprio da questo fraintendimento: se da un lato si manifesta solidale con chi è nella malattia e nell’indigenza, dall’altro invita a chiedergli quel cibo che dura per la vita e che solo lui può dare.

Anche a noi è dato questo pane: è il suo corpo donato, è la sua vita offerta come esempio perché possiamo compiere la volontà di Dio e spegnere la sete di infinito che abita in noi.