Il dilemma è forte. E il problema è che la vita ci pone di fronte a questo interrogativo molto più spesso di quanto crediamo.
Noi andiamo avanti tranquilli pensando di poter venire a patti con la nostra coscienza, che non ci sia contrasto tra quello che facciamo e il comandamento di Dio… La parola oggi ci chiede di non esimerci mai dal giudicare la giustizia delle nostre scelte, nella consapevolezza di sapere a chi stiamo obbedendo. Non c’è momento che possa considerarsi immune da questo interrogativo.
Qual è il criterio che mi muove? L’egoismo, il buon senso, l’autoconservazione: per quanto possano sembrarci utili strategie non bisogna smettere di confrontarle con ciò che Dio vuole, con quello che Gesù ci ha mostrato e che i fratelli si aspettano da noi.