Oggi mi innalzo alla gloria, ma questo andare verso l’alto non mi procura le vertigini: da tempo mi sono abituata a salire, dal momento in cui l’angelo mi ha portato quell’annuncio che ben conoscete.
Mi aveva anche informato della gravidanza di Elisabetta, già al sesto mese, e allora, appena l’angelo se ne andò, mi misi in viaggio verso la montagna. Che ci andavo a fare? Volevo stare vicino all’anziana cugina, mettermi al suo servizio. Salivo per discendere, chinandomi per prendermi cura di lei. E da allora ho mantenuto questo stile, ogni volta che salivo a Gerusalemme, anche quando sul Calvario Gesù mi ha fatto scendere con Giovanni come un altro figlio.
Ed ora che salgo nei cieli divini, state pur certi continuerò a scendere verso di voi con le mie grazie, ancor prima che me le chiediate.