La parabola che oggi il vangelo ci consegna può risultare dura agli orecchi di chi si aspetta almeno un grazie per quello che fa, per la sua fatica, ma la logica del regno eccede la logica del mondo.

La nostra relazione con il Signore non appartiene infatti all’ambito dell’utile, ma a quello della gratuità dell’amore. Quando agiamo secondo il vangelo e mettiamo a servizio i doni che abbiamo ricevuto per la crescita del regno, siamo chiamati a farlo non per un tornaconto, ma perché desideriamo partecipare della stessa vita di colui che si è fatto servo per amore.

Allora troveremo la gioia nel vivere i comandamenti: proprio nel viverli potremo sperimentare la comunione con lui, e in lui con tutti i fratelli e sorelle in umanità.