Chi è causa del suo mal pianga se stesso, recita un detto: io lo sto facendo ora, nella situazione in cui mi sono messo, dimenticando come Dio mi aveva trattato.

Ero stato così presuntuoso da affermare di poter saldare un debito insolvibile: diecimila talenti, neppure campassi diverse vite, li potrei racimolare, ed ecco che tutto mi era stato condonato. Ma in seguito per cento denari sono stato irremovibile e crudele, così per una cifra irrisoria mi è stato riaddossato il debito seicentomila volte più grande: non ho fatto certo un buon affare.

Chiuso ora nella prigione che mi sono meritata, non mi resta che sperare in colui che ha pagato il mio debito sulla croce, dando la sua vita di valore infinito. E io, imparata la lezione, sarò più disponibile verso i miei fratelli.