Gesù non vuole annullare la legge scritta, lo ha ripetuto più volte. Desidera che quelle parole già scritte, e quelle che lo saranno per consegnarci la sua vicenda terrena, i suoi gesti ed insegnamenti, siano vive e vivificanti.
Bisogna che lo Spirito le attraversi ed attraversi anche il cuore e la mente di chi le legge, le medita, le prega: il presupposto è il silenzio.
«Facciamo silenzio prima di ascoltare la parola, perché i nostri pensieri sono già rivolti verso la parola. Facciamo silenzio dopo l’ascolto della parola, perché questa ci parla ancora, vive e dimora in noi. Facciamo silenzio la mattina presto perché Dio deve avere la prima parola, e facciamo silenzio prima di coricarci, perché l’ultima parola appartiene a Dio. Facciamo silenzio solo per amore della parola» (D. Bonhoeffer).