La forza di questa parabola sta nel suo spiazzarci: non sappiamo quale dei due personaggi scegliere.

Ci piacerebbe essere come il pubblicano che sa riconoscersi peccatore bisognoso di perdono, ma ci vergogniamo con noi stessi perché in fondo (ma neanche troppo) ci rivediamo in pieno nel fariseo.

Forse tentare di spiegarci questo vangelo è inutile, perché già lo viviamo… o meglio, perché questa parola si è già incarnata nella nostra vita! Allora non dovremmo fare altro che gustare questo sentirci a casa nel nostro essere amati dal Signore per ciò che siamo. Per noi che amiamo giustificarci è una sfida impegnativa: lasciar fare al Signore, stando nel silenzio di chi inizia a comprendere che non ci sono troppo domande da fare.

Anche perché Gesù Cristo non dà risposte. Dà la vita.