Subito dopo le beatitudini, Matteo riporta l’invito ad essere sale e luce.
Essere beati, sentirsi beati in ogni circostanza, rende il nostro agire ed il nostro parlare capaci di dare sapore alla vita nostra e di chi ci incontra. Il nostro sguardo ed il nostro esserci scoprono una nuova luce sulle situazioni e gli eventi del nostro vivere. Tutto questo, però, non ci viene donato per la nostra quiete o per un insensato autocompiacimento, ma perché, vedendo le nostre opere buone gli uomini rendano gloria al Padre. Questa lode a Dio nasce dal riconoscere che in noi abita ed opera lo Spirito di cui noi siamo chiamati a diventare trasparenza per il mondo.
«Chi pensa a me fa’ che nel cuore pensi a te, e trovi quell’amore che hai dato a me».