Questa parola, che Gesù propone per spiegare il senso profondo del comandamento non uccidere, ci pare eccessiva: per così poco, per dei piccoli insulti… Nel testo originale si parla di senza cervello, di insensato, con una certa sfumatura di empietà religiosa.

Insultare una persona è il nostro modo per ucciderne il valore e la dignità ai nostri occhi e agli occhi di chi ci ascolta; in particolare i due insulti citati da Gesù sminuiscono la ragionevolezza e la dimensione religiosa così importante in quei tempi.

Allora capiamo perché tutelare il fratello anche da attacchi verbali sia un modo per vivere una giustizia superiore a quella antica, la giustizia nuova instaurata dall’amore di Gesù.