Chiamare e mandare, due verbi apparentemente contrapposti, ma che raccontano quanto di più bello avviene in natura: il parto, le pulsazioni del cuore, soprattutto il respiro.
Ciò che fa vivere è sempre binario, come il respiro. Contrazione ed espansione, inspirazione ed espirazione, continuo alternarsi che genera vita. Accumulare solamente aria nei polmoni non dà vita, fa morire di egoismo e di chiusura. Occorre donare ciò che si è ricevuto. Se d’altra parte fosse solo espansione, la vita si esaurirebbe, come nuvola nel deserto.
Gesù «inspira» i suoi (l’amore è attrazione), li trasforma amandoli. E amandoli li invia, li «espira». Chiamare e mandare: movimento che garantisce dinamismo all’esistenza. Il soggetto è Dio.
Cosa aspettiamo a lasciarci tirar dentro questo circolo vitale?