Sempre san Paolo scrive ai Romani: «Colui che mangia, non disprezzi chi non mangia; colui che non mangia, non giudichi chi mangia». Quello che conta è operare per la gloria di Dio e non per la gloria del nostro orgoglio.

Un detto rabbinico suggerisce: «Non sbirciare fuori di sé, non sbirciare dentro gli altri, non pensare a se stessi». Il primo invito chiede di custodire e santificare la propria anima nel modo che è proprio di ciascuno; il secondo raccomanda il rispetto del mistero dell’anima del proprio simile astenendosi dal cercare di penetrarvi in modo indiscreto o per utilizzarlo per i propri scopi; il terzo avverte di non prendere se stessi come fine della vita di relazione con sé e con il mondo.

Digiunare, non digiunare, o qualsiasi cosa deve essere fatta per la gloria di Dio!