Spesso viviamo come se il compimento coincidesse con la fine. Insomma, viviamo come se Gesù non fosse mai risorto.

Un po’ triste, no? Perché qui sembra che il Signore ci dica come il compimento apra sempre a un nuovo inizio. Il verbo è venuto a mettere i puntini sulle i: quanto è incompleta una vita fatta di orizzonti stretti, di gomitoli di pensieri in cui perdersi, di incomprensioni che diventano rancore e s’incancreniscono, trasformandosi in odio?

Una vita che si ferma lì, semplicemente. Che non ha più nulla da dire. Se solo facessimo passare queste cose e provassimo a ripartire, fidandoci del Signore, principio e compimento, e sempre nuovo principio della nostra vita, ci ricorderemmo del coraggio del legno, che vive ed invecchia anche quando è tagliato.