A commento di questo brano ricordiamo un estratto di un’omelia del cardinal Martini per il XVI centenario dei martiri della Valle di Non.
«La croce è la chiave di volta della storia della salvezza e Gesù non può proporre altro; per questo spiega la parabola come un invito alla sequela. Il seme è Gesù che, attraverso la morte di croce porterà frutto abbondante donando la vita per tutti gli uomini. È un’affermazione cristologica, non ascetica, e le esortazioni che seguono tendono ad assimilare il discepolo al maestro: Dove sono io là sarà anche il mio servo.
Cosa ci dice il martirio cruento di Sisinio, Martirio e Alessandro? Che solo nella croce si attua la piena liberazione dal male, se ne accettiamo le conseguenze su di noi per perdonarlo e superarlo, come ha fatto Gesù».