Com’è difficile, nel cammino di ogni giorno, imparare a perdere, a spogliarci per arrivare all’essenziale. La vita nel mondo è resa pesante dal proprio io, da sogni più o meno nascosti, da una considerazione di sé che non fa fiorire l’altro. Non sono tanto le cose ad appesantire il vivere quanto il nostro atteggiamento interiore di possesso, di potere, di rapina.
Perdere la vita in Cristo è specchiarsi in lui, scoprendo la propria misura. Questo ci libera perché ci porta a sorridere di noi stessi, dandoci la consapevolezza di ciò che realmente siamo: povere creature, che non hanno potere sulla vita e sulla morte, infinitamente piccoli e disarmati… Allora nasce in noi la gioia della lode e del servizio, l’unica cosa che conta.
Dove è il mio tesoro là è anche il mio cuore: nascosto con Cristo, in Dio.