C’era molto frastuono e movimento attorno a noi: scrosci di monete nelle trombe delle cassette, banditori che annunciavano l’entità delle offerte più cospicue, svolazzare di mantelli dei ricchi pavoneggianti.

Eppure Gesù ci ha viste, mentre la vedova silenziosamente ci lasciava cadere nel tesoro: ci ha viste perché in quel momento non eravamo semplici pezzi di metallo più o meno prezioso, ma eravamo la vita stessa di chi ci stava donando. La grande fede con cui stava compiendo il gesto ci rendeva luminose, brillanti, di valore illimitato come può valere una vita umana.

Così, nonostante la nostra piccolezza, siamo state accolte con rispetto dalle altre monete del tesoro. Come pure la nostra cara vedova è stata guardata con amore dal Padre dei cieli, il vero tesoro del suo cuore.