La prima volta che vidi Gesù fu circa trent’anni fa: un pargoletto di quaranta giorni in braccio a sua madre, e ricordo le parole di Simeone e Anna in quel frangente. Lo rividi dodici anni dopo, seduto in mezzo ai sapienti della legge, a dialogare con loro, stupiti della sua intelligenza.

Ed ora eccolo qui, pieno di sacro zelo, che si prende cura di me, per troppo tempo ostaggio di profittatori che hanno sfruttato questo luogo santo per i loro interessi. Ne approfitto per ascoltare la sua parola, finché sarà possibile, perché sento che su di lui si addensano tenebre di morte. Anch’egli ne è consapevole, ma invita a credere che dopo ci sarà un’alba nuova.

Anch’io finirò distrutto tra non molti anni, ma non me ne rammarico: lascio il posto a lui risorto, che sarà il nuovo tempio, per sempre.